Artesacra

At 17,15.22-18,1

… e i confini del loro spazio perché cerchino Dio, se mai, tastando qua e là come ciechi, arrivino a trovarlo, benché non sia lontano da ciascuno di noi. At 17,15.22-18,1

Siamo ciechi e tastando in tutte le direzioni possiamo trovarlo

È provvidenza sapere che ci sono confini

E che le dimensioni a noi note

Ci danno la possibilità di incontrarlo

Lui è vicino più di quanto noi immaginiamo

Possiamo toccarlo nella nostra cecità

E come i ciechi sono sensibili al tatto

Anche noi come ciechi nei sensi dell’anima

Lo troviamo, perché l’anima vuole trovare il Suo Re

Quando però inciampiamo nella pietra della Resurrezione

E i confini non ci sono più

Allora la nostra ragione si rifiuta

Mette i muri e continua ad errare

“Su questo ti sentiamo un’altra volta” dicono gli ateniesi

Pensano che Paolo sia ubriaco

Tante volte la nostra fede vacilla

Proprio perché la mente si trova smarrita

La ragione arriva fino al portale del palazzo del Re

Perché più in là non va

È lo Spirito di Dio che ci accompagna

Ci prende per mano e ci fa entrare nell’intimo di noi

Dove dal roveto ardente una voce ci dirà:

“Spogliati dalle dimensioni dove ti senti protetto

Armati della fede e dell’umiltà e mi vedrai”