Artesacra

1 cor 11,17-26.33

Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri. 1 cor 11,17-26.33

Cristo che si dona in un piccolo pezzo di pane

Qualsiasi mano può rapire

Qualsiasi cuore può violentare

Lui si consegna come si è consegnato duemila anni fa

Solo un pagano l’ha riconosciuto

“Non sono degno di ricevere la tua persona in casa,

ma di una parola e il mio servo guarirà”

L’umiltà di Gesù che si dona a tutti

L’indegnità di un pagano che ha una fede solida

Contasta con l’atteggiamento che noi abbiamo nel ricevere Gesù in noi

Di corsa andiamo alla cena del Signore

Come se fossa una pratica da sbrigare

Ci appropriamo del Suo corpo

Poi nella finzione della sceneggiata con una specie di bozza di sorriso

Torniamo al nostro quotidiano

Lui non smette di donarsi a noi

“Prendete e mangiate questo è il mio corpo”

In ogni messa Lui si dona

Nel nostro misero corpo destinato a diventare polvere

Lui si dona in tutto se stesso

La nostra misera carne può contenere Dio

L’amore mi fa dire non sono degno. Aiutami!!

La superficialità mi fa pensare che ti posso prendere quando mi pare

Signore fa in modo che il Dono che ci fai del tuo corpo

Non sia calpestato della nostra stupidità