Artesacra

Lc 13, 18-21

E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». Lc 13, 18-21

Tutto ciò che è piccolo e insignificante nella sua visibilità

Questo è adatto al regno dei cieli

L’economia di Dio ha una sua logica

Questa logica per il mondo è inconcepibile

Noi cristiani facciamo più paura quando non siamo controllabili

Le grandi manifestazioni a che servono se poi non curano l’uomo ?

Anzi le grandi manifestazioni il mondo le guarda ma non hanno effetto

L’uomo ha bisogno sempre di contenitori

Non è il vaso di creta cotta, materiale inerte

Che definisce il terreno che ha in se il seme della vita

Il seme può crescere anche senza vaso

L’importante che trovi un terreno

Il cuore dell’uomo è il terreno buono

Che accoglie la parola e la fa fruttare

Non ci fermiamo sulle forme

Ma andiamo a perderci in quell’umanità ferita e bisognosa

Il lievito nell’impasto non si vede

Eppure la massa fermentata e si vede

Questo è il cristiano non si vede

Non si distingue dagli altri per il vestire o altro

Sa che ha un tesoro nascosto che arricchisce tutti

Quelli che ci vedono e ci contano per quanti siamo

Ci controllano e rendono inefficace la nostra presenza

Noi non siamo una setta che ha il linguaggio uniforme

e ha bisogno di distinguersi

Siamo gente comune che porta a spasso l’Autore della vita

Non siamo degli impegnati ma degli innamorati

Non abbiamo etichette da difendere

Ma abbiamo la libertà del pensiero e delle azioni

La chiesa come madre è il luogo sicuro di questa libertà